2016 : un altro anno di forre
Ed è finito anche il 2016, un’altro anno di forre è alle nostre spalle, un’altro anno è passato velocemente tra passioni, emozioni e adrenaline che hanno accompagnato le nostre uscite insieme a vecchi e nuovi compagni d’avventura, finendo le giornate in allegria trastullandoci tra panini e birra. La stanchezza e le alzatacce mattutine sono solo ormai dei flashback sbiaditi, ricompensati dal ricordo indelebile di luoghi indescrivibili, incontaminati e selvaggi. Solo la sequenza dei terremoti ha interrotto la nostra stagione in anticipo rispetto ai nostri programmi. Già, un’altro anno è ormai terminato, ma siamo pronti e carichi per ricominciare con l’entusiasmo che ci contraddistingue il 2017, un nuovo anno di torrentismo, un nuovo anno pieno di idee, un nuovo anno di forre nuove, e il nostro gruppo è già pronto verso altre avventure! Ed eccovi, come da consuetudine, una breve descrizione delle gole discese nel 2016 (foto e videoclip sul nostro sito).
FOSSO VALLOPPIO Come da tradizione cominciamo l’anno con un fosso rilassante e divertente, giusto per toglierci un po' di ruggine dopo il lungo letargo invernale. Il Valloppio è contraddistinto da un uso frequente delle corde, in un ambiente poco incassato ma molto ripido; è un itinerario adatto a tutti, normalmente è asciutto, ma dopo forti e continue precipitazioni l’apporto idrico non manca sicuramente (i segni di piena sono evidenti). Durante la discesa è anche presente una “chicca” da non perdere: su una parete (facilmente arrampicabile) è presente una grotta, una breve visita è consigliabile, all’interno si trovano un paio di graziosi ambienti a volte allagate! Conclusioni: una ventina di salti e l’assenza di difficoltà tecniche lo adattano ad un’ottima occasione per familiarizzare con il torrentismo; i dislivelli più alti sono abbastanza gradevoli e appoggiati, ne consegue una discesa spensierata e spassosa.
FOSSO DELLA MOLA È uno dei quei fossi che, a torto, viene poco frequentato, invece è un gioiellino acquatico! Una discesa agevole e soprattutto divertente dalle numerose vasche che si affrontano e da qualche breve toboga. Le cascate non mancano e l’ambiente è molto piacevole in quanto è caratterizzato da splendide erosioni che si presentano in una straordinaria varietà di forme. Non mancano un paio di “passaggi” caratteristici come un sifone e soprattutto uno splendido e divertente tunnel ipogeo, classica ciliegina sulla torta. Conclusioni: una decina di salti senza grosse difficoltà tecniche lo adattano a un itinerario per tutti, anche per i principianti; è l’ideale per colmare una mezza giornata di torrentismo-relax.
FOSSO DELLA ROCCA È l’ennesimo fosso laziale che offre una discesa graziosa e distensiva all’interno di un ambiente davvero suggestivo. Purtroppo le sorgenti che alimentano questa gola sono captate e così il torrente ha un esiguo scorrimento per gran parte dell’anno, ma se viene affrontato in pieno inverno e/o dopo lunghe e forti precipitazioni la progressione diventa di grande piacevolezza. Itinerario poco frequentato in quanto sottovalutato ed è un peccato. Conclusioni: poco più di una decina di calate e una progressione senza grosse difficoltà lo adattano a tutti, soprattutto ai novizi. Da evitare nel periodo estivo per l’assenza totale dell’acqua.
FOSSO DI GALANTINA Eravamo convinti d’incontrare un itinerario acquatico nonostante fosse la stagione primaverile ma il torrente era asciutto, avevamo capito di aver pianificato questa uscita troppo tardi. Malgrado ciò alla fine della giornata ci siamo ricreduti…anche asciutto è stato gratificante e bello percorrerlo, in particolar modo dall’ambiente che ci circondava, all’interno di una stupenda macchia mediterranea, ricca di fascino e di eremi abbandonati. Così abbiamo deciso di ritornarci quest’anno, ma questa volta anticipando notevolmente la nostra visita, cioè al termine della stagione invernale. Conclusioni: itinerario per tutti e soprattutto per tutte le stagioni; in condizioni di “asciutto” la corda si usa spesso, più di una decina di volte, in condizioni di “acquaticità” prepariamoci ad una discesa ludica, le vasche profonde non mancano e, quindi, tuffi a volontà da vari punti di altezza!
FOSSO DELLE PISCIARELLE Le Pisciarelle negli anni l’abbiamo ripetuta decine di volte e quest’anno non era pianificata nella nostra agenda in quanto avevamo programmato la discesa di un'altra gola acquatica, ma quel giorno era “proibitiva” e senza indugi abbiamo rinunciato. Senza scoraggiarsi abbiamo “ripiegato” sulla vicina Val Nerina, direzione fosso delle Pisciarelle. La discesa di questo fosso non tradisce mai il torrentista per il suo perenne apporto in quanto, alimentato da una sorgente, porta acqua tutto l’anno. Quel giorno, anche questo greto si presentava gonfio d’acqua rispetto al normale, ma conoscendo bene la morfologia della gola decidiamo di entrare lo stesso senza pentircene, premiati da una discesa insolita, con cascate e strettoie piene d’acqua che hanno spassosamente riempito la nostra insaziabile voglia di forra. Conclusioni: è un itinerario frequentatissimo, soprattutto dai commerciali; la discesa avviene all’interno di un ambiente ricco di vegetazione, ad eccezion fatta di un bel tratto incassato tra strette pareti dove sono raggruppati, in rapida successione, numerosi salti, fra cui il più alto, dal quale l’acqua viene letteralmente sparata a forma di “arco” o “casco” (da qui il soprannome della gola). Il periodo migliore per scenderlo resta sempre la primavera, ma è consigliabile anche dopo abbondanti piogge. Una quindicina di salti e suggestivi meandri scavati nel calcare fanno di questo fosso un percorso piacevole per tutti.
LA RAVA DELLE CUPELLE Ed eccoci al primo dei grandi appuntamenti dell’anno, la discesa della Rava delle Cupelle. Siamo sui M. del Matese, per qualcuno di noi è l’ennesima ripetizione, ma il fascino di questa gola è irresistibile ed è sempre un piacere ripercorrerla. La forra è a sviluppo prevalentemente verticale, tecnicamente impegnativa ma divertente e, nel tratto centrale, continua. Cascate, vasche e un ambiente “esotico” fanno di questa forra un percorso irrinunciabile, l’unico nota stonata è l’uscita…lunga, faticosa e noiosissima! Conclusioni: gola molto bella, immersa in un ambiente scenografico che si sviluppa sotto il poderoso bastione del Peschio Rosso, da cui la forra prende il soprannome; la prima parte, la più interessante dal punto di vista tecnico, presenta tutti i salti in rapida successione (circa una quindicina), con presenza di ampi bacini profondi alla base (verificare sempre prima di tuffarsi in quanto sono frequenti la presenza di ostacoli naturali). La discesa è irrinunciabile ed è consigliabile in primavera. Come detto l’unico neo è l’uscita…quest’anno abbiamo provato un’alternativa abbastanza valida che, nonostante l’impegno fisico, è sicuramente più idonea di quella classica.
FOSSO DELLE VENE Siamo al secondo grande appuntamento di questa stagione torrentistica, in programma abbiamo la discesa delle Vene, secondo noi (l’avevamo già discesa) tra le più belle e spettacolari dei M. Sibillini. L’avvicinamento, seppur faticoso, vale già il viaggio, con un panorama mozzafiato, straordinario e indescrivibile; la gola è sorprendente, oltre a svilupparsi in un ambiente grandioso, isolato e selvaggio, è molto verticale, acquatica (acqua di fusione) e varia (resti di nevai!). Dal punto di vista tecnico è da ritenersi abbastanza difficile ed è consigliabile solo a persone esperte. Fra i numerosi salti c’è la spettacolare cascata da 50 m da scendere, in gran parte, sotto il gettito dell’acqua. Conclusioni: ci sono pochi termini per descrivere questo bellissimo itinerario, caratterizzato da un susseguirsi continuo di salti (circa 21), con brevi o nulli tratti di progressione, all’interno di un ambiente sempre molto imponente e suggestivo. La discesa non è per tutti, sia per il lungo e difficile avvicinamento alla gola, sia per le difficoltà tecniche che si devono affrontare (frazionamenti, mancorrenti, deviatori, ecc.). Attenzione ai nevai che si possono incontrare anche all’inizio dell’estate; valutare bene il giusto periodo per scenderlo in quanto ogni anno le condizioni sono mutabili in base alla stagione invernale trascorsa.
TORRENTE CHALAMY Un altro appuntamento clou della nostra stagione…il torrente Chalamy! Sapevamo già cosa ci aspettava, una discesa spensierata, ludica, senza grosse difficoltà tecniche e divertimento assicurato tra toboga, tuffi da varie altezze e salti niente male, in sintesi un bel percorso di acqua-park. Conclusioni: un piccolo paradiso acquatico per tutti anche per i principianti; una decina di calate di cui la maggior parte finiscono su profonde pozze di acqua cristallina che sono un invito al gioco… Nella stagione estiva è affollato di torrentisti, in particolar modo dai gruppi commerciali, quindi aspettatevi, in certi punti, lunghe file.
TORRENTE CLAVALITE’ Ed eccoci ad un’altra chicca della nostra stagione, la discesa del Clavalitè, un torrente di montagna da prendere sicuramente con le molle in quanto è sempre ben alimentato e caratterizzato da qualche “trappola acquatica”, un sifone e brevi tratti inforrati da non trascurare con calate impegnative. I tuffi non mancano e ce ne sono per tutti i gusti…qualche breve toboga completa una giornata di torrentismo all’interno di uno dei più bei canyon che abbiamo percorso. L’unica carenza riscontrata è la sua discontinuità ma è ben ripagata dalle peculiarità che ci regala questa gola! Conclusioni: la discesa è lunga e impegnativa, tecnicamente da non sottovalutare (teleferiche, deviatori, mancorrenti, ecc.) e, come detto, non continuativa! Una quindicina di cascate, tra cui alcune molto belle con alla base pozze profonde. La portata è molto sostenuta anche d’estate nonostante la presenza di una presa d’acqua, ma è un canyon assolutamente da fare!
TORRENTE PROUVE’ Dopo aver disceso, il giorno prima, l’impegnativo e faticoso Clavalitè, avevamo pianificato questo torrente che, da varie informazioni raccolte, doveva confermare determinate caratteristiche: un percorso tranquillo e di totale relax. Il Prouvè non ha tradito i dati che avevamo in possesso, una gola interessante all’interno di un ambiente tipico del fossato dove, purtroppo, la pecca della discontinuità è stata la magagna maggiore. A compensare, comunque, questo neo c’è stata l’appariscenza di alcuni salti esteticamente belli e tratti molto panoramici. Conclusioni: una quindicina di calate (alcune tecnicamente impegnative), qualche piccolo tuffo e alcuni tratti scenografici sono le caratteristiche principali di questo torrente che, seppur non avvenente, è limitato ad un interesse regionale.
TORRENTE PACOULLA Che dire di una piccola perla del torrentismo italiano? Solo poche parole…bellissima forra racchiusa da alte pareti, facili calate, vasche profonde e un lungo toboga da urlo, classica ciliegina sulla torta. Un vero gioiellino! Conclusioni: nove salti all’interno di una gola dove si affrontano quasi tutte le caratteristiche del canyoning. Salti, tuffi e un tobogone che sembra non finire mai…fino all’arrivo! Vi è una pecca… la sua brevità… Forra da non perdere!
…e adesso al 2017 !