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2014  :  un anno di forre

 

Ci eravamo lasciati nell’autunno del 2013 con i nostri resoconti che, per diversi motivi, non sono stati più aggiornarti, ma rieccoci qui per raccontarvi, in sintesi, le nostre avventure nell’arco dell’ultimo anno di forre.

 

LA POZZERIA

Ci ritroviamo in 9 per scendere uno degli itinerari più interessanti del Lazio, la Pozzeria è poco frequentato rispetto ad altre discese di gran lunga meno stimolanti di questo fosso che a torto viene sottovalutato. Caratterizzato da una prima parte aperta e boscosa, il tratto conclusivo è veramente entusiasmante con dislivelli che variano dai 45 mt fino ai 100 mt (da frazionare), insomma un segmento finale veramente splendido. Conclusioni: itinerario consigliabile per trascorrere una mezza giornata di torrentismo asciutto, solare e…aereo!

 

RIO OBBUCCO

Nelle nostre uscite annuali non manca quasi mai un percorso “speleo-torrentistico” e la scelta del Rio Obbucco, uno dei più importanti complessi carsici del Lazio, è sembrata la più indovinata! Percorrendo il torrente Mastro, la nostra avventura comincia dal ramo attivo di Falvaterra progredendo sottoterra e raggiungendo, dopo 3 km, il percorso turistico delle grotte di Pastena. Gli ambienti della grotta sono maestosi e il loro fascino ci coinvolge in toto. La percorrenza è un emozione continua tra meandri, cascate, pozze, sifoni, stalattiti, stalagmiti e le magiche sale che man mano incontriamo, fra cui quella delle “Marmitte dei Giganti”, dei “Salici Piangenti” e della “Medusa”, in uno scenario ipogeo veramente straordinario e quando credevamo che era tutto finito, la grotta ci ha regalato un ultimo colpo di coda… quando la “volta” ha cominciato ad abbassarsi progressivamente, fino a sfiorare i nostri caschi, in uno dei passaggi più esaltanti della nostra traversata, un profondo bacino color turchese, lungo più di 200 mt, denominato il “Lago Lungo”, che abbiamo superato completamente a nuoto con un emotività che ha rasentato il culmine in ognuno di noi! Quando raggiungiamo l’uscita da questo mondo buio, dove l’acqua ha creato questo incantevole paesaggio carsico-ipogeo, il nostro magico “viaggio” ha fine con tanta nostalgia e ricordi indelebili, e tra noi c’è solo in comune una frase “un’avventura avvincente ed entusiasmante”. Conclusioni: traversata appassionante, appagante e da non perdere!

 

IL BRADANO E IL VALLONE DEL TUORNO

Siamo in 8 per questa uscita di 2 giorni e la destinazione prescelta è la Basilicata, una regione che non offre discese esaltanti, ma tra queste, senza dubbio, le gole del Bradano e del Tuorno sono le più interessanti della zona.

Il primo giorno scendiamo il Bradano, conosciuto con il soprannome dello U’Attenniere; man mano che lo percorriamo ci accorgiamo che le premesse sono quelle che ci aspettavamo…una giornata distensiva sotto tutti i punti di vista, una discesa semplice, cascate non problematiche e pochissimo scorrimento idrico. L’unica vera suggestione è la visione dal basso del paese di S. Fele arroccato su un colle roccioso dove ai suoi piedi si sviluppa questo fosso.

Il giorno dopo siamo dentro il Vallone del Tuorno, anche questa discesa si presenta facile e rilassante, ma più stimolante del Bradano. Cascate, brevi inforramenti e tuffi in profonde pozze fanno di questo percorso un gioiellino. Conclusioni: la bellezza e il pregio ambientale del Bradano fanno sì che la discesa è consigliabile solo con un apporto idrico importante e consapevoli di non aspettarci grosse pretese. Per quanto riguarda il Tuorno siamo convinti che in pochi anni molti torrentisti andranno a fargli visita per trascorrere una rasserenante e divertente discesa di una gola, fino ad oggi, poco conosciuta.

 

RIPA ROSSA

Dovevamo portare in gola un paio di amici alle prime armi e il fosso di Ripa Rossa faceva al caso nostro: semplice e non lontano dalla Capitale. E’ una bella giornata di sole e man mano che percorriamo il fosso, l’ambiente si conferma piacevole e senza grosse pretese, l’unica nota negativa che non ci aspettavamo, visto le piogge intense degli ultimi giorni, è stata l’assenza di scorrimento. Una quindicina di salti e tuffi in pozze pulite e trasparenti ci hanno fatto trascorrere una gradevole mezza giornata di torrentismo e la compiacenza di aver fatto familiarizzare con l’habitat del torrentismo i nostri due amici-principianti. Conclusioni: discesa semplice che diventerebbe molto interessante con uno scorrimento idrico adeguato.

 

S. CHIRICO

A due passi da Roma vi è un fosso che non tutti conoscono e che nonostante sia di modeste dimensioni, ha delle peculiarità singolari per prendere confidenza con le discese sottocascata. Alimentato da sorgenti perenni, le cascate muschiose di S. Chirico assicurano un esiguo scorrimento anche nella stagione estiva e nei periodi piovosi una progressione sufficientemente appagante. Conclusioni: itinerario per tutte le stagioni. Per il torrentista pretenzioso…solo in quelle piovose.

 

CASCO

Chi non conosce la forra del Casco? Ormai è una della discese classiche della Valnerina, un punto di riferimento per i torrentisti che, anche in estate, cercano la “gola con l’acqua” nel centro Italia. “Spremuta” dai commerciali per le sue caratteristiche non difficili, è una discesa consigliabilissima per chi ancora non la conosce ancora. Il pezzo forte è sicuramente la cascata da 27 mt ubicata alla fine del segmento più stretto dell’itinerario dove l’apporto idrico, dopo pochi metri di caduta, precipita alle spalle del torrentista in un ambiente panoramico sulla sottostante vallata. Conclusioni: Acquatica, verticale, con tratti aperti e inforrati, è una forra amabile per tutti.

 

TITERNO

Altra classica gola, ma del centro-sud; imperdibile per la sua bellezza, ma soprattutto divertentissima per i molteplici tuffi che offre al torrentista. Cascate, marmitte di acqua limpida, toboga e discese sottocascata sono i “connotati” di questa bella forra campana ubicata nel Beneventano. Conclusioni: nonostante le interessanti prerogative non è una gola semplice e bisogna fare attenzione a certi “passaggi” se la portata è cospicua.

 

BUGGIO

Breve e ludica gola per i tanti tuffi che offre ai suoi visitatori in marmitte pulite e trasparenti. Nessuna difficoltà tecnica e tanto divertimento. Conclusioni: una discesa per tutti e un consiglio…visita obbligata al paese omonimo che offre soprattutto un ottima cucina locale.

 

S. LUCIA

Altro percorso ludico, ma attenzione alla portata, quando è superiore alla media meglio rinunciare, molti salti sono inforrati e si scendono sottocascata con alla base pozze turbolenti. Caratterizzato da tre zone strette che risultano pericolose quando l’apporto idrico è cospicuo, il S. Lucia è un itinerario molto interessante, tecnico (alcuni mancorrenti sono obbligatori per raggiungere gli armi esposti) e toboga divertenti. Conclusioni: gola intrigante e da non perdere, ma da evitare con apporti idrici cospicui.

 

MAGLIA

Siamo in Francia per percorrere la famosissima Clue de La Maglia, una gola scavata nel bianco calcare della Valle della Roya. Bellissima, spettacolare, ricca di salti, scivoli e lunghi toboga fanno di questa forra una delle discese più frequentati dai torrentisti. Per qualcuno di noi è già una ripetizione ma per il resto del gruppo è la prima volta… Entriamo da uno dei tanti affluenti che si riversano all’interno della Maglia aumentando il volume d’acqua già cospicuo del torrente. Una successione di dislivelli, tuffi, toboga ci conducono al salto finale…l’ennesimo tuffo! Conclusioni: gola imperdibile!

 

BARBAIRA

Percorso veramente molto bello, divertentissimo e sempre ben alimentato. Vasche di acqua verde smeraldo, tratti incassati, tuffi spettacolari fino a 12 mt fanno del Barbaira uno dei percorsi più conosciuti e frequentati d’Italia e non solo… Conclusioni: gola irrinunciabile, da fare…sempre!

 

 

COSTA ARIOLA

E’ la nostra gola “tascabile” e, soprattutto, quella “privilegiata” per accompagnare i neofiti. L’esigenza di andare a Costa Ariola nasce quando abbiamo la necessità di accompagnare molti principianti e/o quando svolgiamo un corso base di torrentismo. Breve, facile, una decina di salti che rispecchiano fedelmente i vari tipi di dislivello che si possono incontrare all’interno di una gola, Costa Ariola ha tutte le peculiarità per far sì che il principiante si trovi a proprio agio in qualsiasi momento della discesa, ovviamente, affiancato da torrentisti più esperti. Oggi affiancavamo ben 5 esordienti, fra cui la giovanissima Michela (anni 13), Alessandro, Caterina, Fabio e Tiziana. Conclusioni: ottima palestra di torrentismo e discesa consigliabile solo per accompagnare i novizi alle prime armi. Da evitare nella stagione estiva.

 

 

E adesso il … 2015 !!!!

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