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2015  :  un anno di forre

 

Ed eccoci al 2015! Un’altro anno di grandi soddisfazioni percorrendo gole di vario tipo, da quelle facili a quelle difficili, da quelle interessanti a quelle emozionanti, da quelle esaltanti a quelle ludiche, da quelle agevole a quelle faticose e così via. In breve, i nostri resoconti…

 

RAVI

Erano anni che non venivamo al fosso Ravi, un percorso medio-lungo che, a torto, viene poco frequentato. La progressione è agevole e senza grosse pretese tecniche, in particolar modo nella parte iniziale, caratterizzata da una lussureggiante vegetazione ai lati e dal salto più alto della gola; man mano che si scende l’incisione aumenta e l’ambiente cambia totalmente con verticali che, seppur brevi, sono piacevoli da scendere in corda all’interno di uno scenario inforrato che nulla ha da invidiare ad altri itinerari più pubblicizzati. Andateci a fargli visita nelle stagioni piovose e non ve ne pentirete. Conclusioni: una decina di salti e nessuna difficoltà tecnica lo adattano a un itinerario per tutti, soprattutto per i principianti e per chi desidera trascorrere una mezza giornata di torrentismo-relax.

 

SAMMARO

Splendida gola e priva di grandi difficoltà tecniche. L’ambiente è molto incassato, con meandri sorprendenti e tratti che si percorrono nell’oscurità totale; poche cascate, pochi tuffi e brevi toboga non incidono negativamente su una valutazione di assoluta qualità e di una percorrenza ludica. Conclusioni: ambienti semisotterranei, tratti a nuoto e una progressione piacevole fanno del Sammaro un itinerario divertente e da non perdere. L’unico consiglio che possiamo darvi è di scenderlo solo in presenza di un ottimo scorrimento, evitando di andarci quando la gola è semiasciutta o, peggio, nella stagione estiva!

 

CRETURO

Era la prima volta che entravamo in questo fosso gradevole che, nonostante avesse le caratteristiche del solito fossato aperto e solare, ci ha fatto trascorrere una mezza giornata di torrentismo spensierato e soprattutto divertente. Non sono mancati all’appello belle cascate, laghetti color smeraldo, tuffi, brevi meandri e corridoi allagati, all’interno di un’ambiente che, seppur verdeggiante e molto estetico, ci ha sorpreso positivamente. Conclusioni: discesa molto interessante e spassosa se affrontata in regime di buon scorrimento (inizio inverno e primavera); da evitare nelle altre stagioni con il rischio di attraversare pozze putride.

 

FARFA

La gola del Farfa è uno dei luoghi più belli e interessanti dal punto di vista naturalistico e paesaggistico e la Regione Lazio, non per nulla, le ha dichiarate Monumento Naturale. L’habitat è davvero singolare, con forme di rara bellezza divisibile tra flora e fauna. La progressione non è altro che un’escursione acquatica, priva di salti ma assolutamente da non sottovalutare in caso di scorrimento cospicuo. La discesa è consigliabile farla nella tarda primavera e a inizio estate, evitando le altre stagioni in quanto la portata creerebbe grossi problemi acquatici (gorghi, sifoni, scavernamenti, ecc.). Conclusioni: discesa piacevolissima, con brevi tuffi e tratti dove la corrente è padrona assoluta di noi stessi, quindi fare attenzione al periodo di percorrenza che si sceglie perché diventerebbe non più un gioco divertente ma un compito arduo e complesso, da affrontare con un ampio bagaglio di esperienza in “acque bianche”. A voi la scelta….

 

TITERNO

Sono anni che percorriamo questo torrente e anche quest’anno siamo presenti per l’ennesima volta. Ci ritroviamo in 15 (!!!) e vista la discreta lunghezza dell’itinerario ci dividiamo in 2 squadre per velocizzare la progressione e rimanere nei tempi di percorrenza stimata. Come sempre il Titerno non delude mai, i suoi molteplici tuffi in marmitte di acqua limpida e alcune discese sottocascata caratterizzano questa bella forra campana che appaga pienamente chi desidera divertirsi in gola. Conclusioni: è senz’altro uno dei percorsi più interessanti e ludici del Matese; comunque, nonostante le avvincenti prerogative, non è da sottovalutare la lunghezza e quando la portata è cospicua. Da non perdere!

 

LA FOCE

Era moltissimo tempo che non mettevamo piede sui Sibillini e quest’anno ci siamo riaffacciati sul versante della Val di Panico pianificando la discesa di una delle più belle gole di questo Parco, il fosso La Foce, una delle classiche e più conosciute gole del centro Italia che regala al torrentista notevoli suggestioni. Nonostante l’ambiente sia aperto e solare, il luogo è veramente sorprendente per la sua bellezza anomala, dove cenge, guglie e pinnacoli formano un paesaggio preistorico e tra i più insoliti di qualsiasi altra gola, dando vita ad un posto veramente incredibile. Se ci andate e/o l’avete già percorsa capirete ancor di più le nostre lodi… Conclusioni: gola spettacolare, con scorci magnifici, raffinate cascate e uno scenario magico e incantevole per una discesa indimenticabile. Tutto questo e altro vi offrirà il fosso La Foce. Un consiglio… dopo esservi calati dalla spettacolare cascata di 70 Mt, vi ritroverete al centro di un anfiteatro, dove i gracchi vi sorvoleranno per “intimidirvi” come ospiti indesiderati e da un’altro lato, una seconda cascata vi coccolerà facendovi sognare… Andateci, ma in punta di piedi!

 

ANTOLINA

Discesa abbastanza interessante che man mano che si progredisce si affina sempre di più. Normalmente ha una portata minima e questo agevola tutte le manovre di corda, soprattutto in alcuni salti, dove potrebbero esserci anche dei problemi scendendo sottocascata. La parte finale è molto bella ed emozionante e avviene all’interno di uno scenario grandioso, scendendo una meravigliosa cascata da 55 Mt completamente nel vuoto! Conclusioni: gola caratterizzata da circa diciotto cascate articolate tra una prima parte aperta e poco avvincente ma da una seconda parte assolutamente esaltante. E’ in definitiva un itinerario insolito e scivoloso, ma il suo tratto finale ripaga ampiamente la discesa.

 

RASIGA

Curiosi dai tanti super-aggettivi sparsi sulle varie Guide, pianifichiamo la discesa del rio Rasiga. La progressione avviene all’interno di un profondo vallone aperto e solare costeggiato, per la maggior parte, da bosco; la gola è caratterizzata da una portata cospicua, scivolosità e acqua abbastanza fredda che influiscono ad attribuirgli, secondo noi, giudizi-extra positivi. In compenso è un itinerario estremamente ludico con le sue numerosissime cascate e per i tanti tuffi e toboga possibili in limpide e meravigliose pozze. Il Rasiga si può concatenare con l’Arabianca ma lo sconsigliamo per la lunghezza e se si vuole beneficiare di un tratto finale spettacoloso, scendendolo con calma. Conclusioni: bella gola e divertimento assicurato, ma impegnativa per la lunga e faticosa progressione; definirla con aggettivi tipo “superlativa” o “eccezionale” ci sembra troppo anche se la inseriamo volentieri a quelle discese che non si possono rinunciare.

 

ARABIANCA

Bellissima gola con una decina di salti, tuffi e toboga che hanno caratterizzato la nostra discesa in questa splendida forra dove all’interno s’incontra un lungo e spettacolare meandro, strettissimo e sinuoso…; ci siamo chiesti se non ci fosse stata la captazione all’inizio della forra come si supererebbe questo tratto angusto… la risposta provata a indovinarla! L’Arabianca si può concatenare con il Rasiga ma è sconsigliabile per la lunghezza e il relativo impegno fisico da non trascurare, soprattutto se vogliamo goderci una discesa tranquilla in un luogo imperdibile. Conclusioni: forra ludica e assolutamente da fare e rifare nonostante l’acqua fredda e la scivolosità che sono gli unici elementi negativi; attenzione all’apporto idrico… bisogna valutare bene prima di entrare se la captazione riesce a trattenere la maggior parte dell’acqua perchè in certi punti l’Arabianca non vi farà passare...

 

ISORNO INFERIORE

Torrentisti e torrentiste, questa sì che è una forra imperdibile e spettacolare. Quando siamo usciti, eravamo ipnotizzati da tanta bellezza che ci ha attorniato in tutta la nostra progressione. E’ veramente indescrivibile quello che abbiamo visto e affrontato, madre natura aveva colpito ancora, ci aveva regalato l’ennesima perla formata da acqua e roccia! Una decina di calate superbe, tra cui alcune sottocascata, tratti oscuri, qualche tuffo e splendidi laghi ci hanno donato qualche ora di puro delirio torrentistico che difficilmente si può dimenticare. L’unica cosa da fare attenzione è la diga a monte che avendo un sistema meccanico di “troppo pieno”, si apre automaticamente quando il livello dell’acqua raggiunge il massimo, quindi evitate la discesa se avete il minimo dubbio sull’apporto idrico perché alcune cascate saranno proibitive a scenderle! Conclusioni: nella nostra personale classifica l’abbiamo inserita tra le top-ten d’Italia; un’ambiente mozzafiato, unico ed eccezionale. E’ stata soprannominata la “Cattedrale del torrentismo” e noi condividiamo in pieno! Che dire di più? Andateci perché è assolutamente da non perdere!

 

LA VILLA

Il fosso della Villa è uno di quei percorsi che si possono scendere in gran parte dell’anno e per chi vuole trascorrere una mezza giornata di completo relax assoluto. Nonostante sia un fosso asciutto, a meno di forti e lunghe precipitazioni nei giorni precedenti, vi attende un luogo suggestivo, solitario e anche un po’ lungo. Una quindicina di salti vi aspettano senza grosse pretese tecniche, per una discesa comunque rilassante e poco difficile. Conclusioni: gola ad andamento verticale e con brevi tratti incassati; è sicuramente un’ottima occasione per familiarizzare con il torrentismo; i salti più alti sono abbastanza gradevoli da scendere. Il servizio navetta è lunghissimo quindi calcolate bene anche i tempi di percorrenza.

 

…e adesso al 2016!

 

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